Dal Vangelo secondo Marco 12,13-17.
In quel tempo, i sommi sacerdoti, gli scribi e gli anziani mandarono a Gesù alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo nel discorso.
E venuti, quelli gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non ti curi di nessuno; infatti non guardi in faccia agli uomini, ma secondo verità insegni la via di Dio. E' lecito o no dare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare o no?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse: «Perché mi tentate? Portatemi un denaro perché io lo veda».
Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Di chi è questa immagine e l'iscrizione?». Gli risposero: «Di Cesare».
Gesù disse loro: «Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio». E rimasero ammirati di lui.
« Di chi è questa immagine ? »
Anima, cercati in me,
E, cercami in te.
L’amore è arrivato a tanto,
a riprodurti in me, o Anima,
che nemmeno il più grande pittore
potrebbe, con tanto talento,
disegnare una tale immagine.
Per amore fosti creata,
bella, bellissima, e per questo
dipinta nelle mie viscere,
se ti perdessi, amata mia,
dovresti cercarti in me.
Perché so che troverai
nel fondo del mio cuore il tuo ritratto,
dipinto in modo così rassomigliante
che, vedendoti, ti rallegrerai
di vederti così splendidamente dipinta.
Se per caso, non sapessi
in quale luogo trovarmi,
non andare di qua e di là,
ma, se vuoi trovarmi,
cercami in te.
Poiché sei il mio focolare,
la mia casa, la mia dimora,
Chiamo, in ogni momento,
se trovo chiusa
la porta del tuo pensiero.
Fuori di te, non cercarmi,
poiché per trovarmi,
basta che mi chiami;
e a te verrò senz'indugio.
Cercami in te.
Santa Teresa d'Avila
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